Alexander
Barner - The idden side
The
counter-cultural revolution at the end of the last century, gives rise
to the birth of a generation of primitive and instinctive individuals
who make the ambition the base of life.
Everything begins with the cultural revolution of the second half of the
900, which causes, at the beginning of the 70s, the hidden subculture
among the load-bearing columns of reinforced concrete of the modern metropolis,
this progressively gave life to a narrative made of symbols, with a little
critical and provocative spirit, of the chrono-temporal history of everything
that happened in the surface layers.
At the beginning the symbols simply described the group to which they
belonged, then subsequently every single individual characterized this
symbolism making it personal and recognizable, many became "mad dogs"
and began to narrate their description, signing it with an acronym that
in a short time made them immediately recognizable to everyone and creating
the street-art.
The individuals composing the industrial "underground", the
hidden side, observe the "cannibals" that writhe between the
electric cables and pylons of this modern psychotic jungle and to their
eyes appear as actors in a modern synthetic-fantastic landscape, often
narrated with sarcastic tones borrowed from designers of satirical graphics.
We must not understand this as a distorted vision of reality, differently
the street-artists who live this experience are totally immersed in it,
and succeed in the arduous task of bringing to light the distortions of
those who, through the execution of their "intents" manages
to deeply direct the identity of our society.
From above came the no-holds-barred attack, sometimes manipulating rules
and laws, in order to make these individuals desist in their intent, but
it was only possible to catalyze attention on them by making them heroes
and, sometimes, even protagonists of the art market.
Andrew Parker
La
contro rivoluzione culturale della fine del secolo scorso, da origine
alla nascita di una generazione di primitivi e istintivi individui che
fanno dell’ambizione uno stile di vita.
Tutto nasce a partire dalla rivoluzione culturale della seconda metà
del 900, che ha dato vita, all’inizio degli anni ’70, ad una
sottocultura nascosta tra le colonne portanti di cemento armato delle
moderne metropoli, questa progressivamente ha dato vita ad una narrazione
per simboli, con spirito poco critico e provocatorio, della crono-storia
temporale di tutto quello che succedeva negli strati di superficie.
All’inizio i simboli descrivevano semplicemente il gruppo di appartenenza,
poi successivamente ogni singolo individuo ha caratterizzato questa simbologia
rendendola personale e riconoscibile, molti sono diventati “cani
sciolti” e hanno iniziato a narrare la propria descrizione, firmandola
con una sigla che in poco tempo li rese immediatamente riconoscibili a
tutti, dando origine alla street-art.
Gli individui che compongono il “sottobosco” industriale,
il lato nascosto, osservano i “cannibali” che si contorcono
tra i cavi elettrici e i tralicci di questa moderna giungla psicotica
ed ai loro occhi appaiono come attori di un moderno paesaggio sintetico-fantastico,
spesso narrato con toni sarcastici presi a prestito dai disegnatori di
grafica satirica.
Non dobbiamo interpretare questa come una distorta visione della realtà,
anzi gli street-artists che vivono questa esperienza ne sono totalmente
immersi, e riescono nell’arduo compito di portare alla luce le distorsioni
di chi, attraverso l’esecuzione dei propri “intenti”
riesce a direzionare nel profondo l’identità della nostra
società.
Dall’alto è arrivato l’attacco senza esclusione di
colpi, talvolta manipolando regole e leggi, al fine di far desistere negli
intenti questi individui, ma si è ottenuto solo di catalizzare
l’attenzione su di loro facendone eroi e, a volte, anche protagonisti
del mercato dell’arte.
Andrew Parker
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