Urban
Fish
Alexander Barner con la mostra Urban fish si conferma pienamente inserito
in quel genere che definirei “Street art da galleria”, combinazione
ossimorica di parole che identificano il new style di un ideale artista
contemporaneo, che non è imbrattatore di muri, ma portatore di
messaggi alti. La Street art da tempo è stata strappata ai grandi
muri per essere elevata a vera forma d’arte commerciabile e quindi
collezionabile grazie al piccolo formato. Senza dimenticare lo stile legato
a questa forma d’arte - Barner - crea dei piccoli capolavori su
carta tramite l’utilizzo delle linee e delle tracce esplosive del
suo pennarello: i tratti veloci e affollati creano un ingorgo coloratissimo
di immagini che catturano lo sguardo, soprattutto per il significato che
portano con sé. Il “pesce (cane) urbano” che si muove
in un mare irreale e falso, denso di distrazioni e tentazioni, l’uomo-squalo
della finanza attratto dalla forza del denaro anche a rischio della propria
incolumità, pesci soli e pesci che vanno in diverse direzioni senza
mai incontrarsi, forme quasi robotiche continuamente osservate da strani
occhi, astratte allucinazioni, strani sogni. Volti che sembrano retaggio
di una tradizione tribale si affiancano, con tutto il loro senso di disorientamento
ed angoscia, alle più apparentemente lievi immagini da fumetto
adolescenziale, sottolineando il peso interiore del pensiero che le ha
create. Le immagini stralunate, angosciate, allibite, interrogative, allucinate
e ammiccanti escono dal pennarello di Barner con estrema naturalezza e
spontaneità: un po’ cubiste, un po’ futuriste…chissà,
certamente impregnate dello stile dell’artista e molto attuali.
Federica
Rabai
dal
catalogo "Alexander Barner - Urban Fish" 2013
download
Federica
Rabai |