Alexander
Barner W 2013
Sul finire degli anni ’90 compaiono sui muri di New York e successivamente
in varie città Europee, tra cui Berlino e Londra, degli originali
graffiti raffiguranti volti con enormi occhi, nasi scheletrici e bocche
squadrate e siliconate, coloratissimi e dissacranti, a firma BRN. Successivamente,
per sette anni, dell’artista si perde ogni traccia fino al 2007,
quando compaiono in internet gli stessi identici volti, realizzati con
pennarelli acrilici su cartoncino, a firma Alexander Barner, creati con
la stessa carica che aveva caratterizzato i lavori del decennio precedente.
Il processo creativo che ha portato Barner dal muro di periferia al contenuto
formato del foglio da disegno rimane sconosciuto come l’identità
dello stesso artista, il cui volto è stato oscurato nella home
page del sito che i suoi collezionisti gli hanno dedicato:
www.alexanderbarnerproject.com
Ammirando le opere contenute nel catalogo W 2013 possiamo notare la genialità
dell’artista nel riproporre temi profondamente attuali e radicati
nella realtà urbana che lo circonda, esprimendoli con l’originalità
che lo contraddistingue, Barner si addentra nella consuetudine cittadina
e ne indaga i profondi aspetti socio-culturali e socio-economici con estrema
naturalezza e ingenuità, Alexander visita il territorio che lo
circonda con l’occhio libero e attendo del bambino e nello stesso
tempo indaga nel profondo dell’animo umano con convinzione e consapevolezza.
Le opere di Barner non fanno parte del territorio come consuetudine della
Street Art, ma vivono in esso ed ad esso appartengono. Accanto alla produzione
di disegni alterna la creazione di oggetti appartenuti al contesto urbano,
che recano il suo inconfondibile tocco, riconoscibile tra mille, e ne
fanno uno degli artisti più originali del panorama contemporaneo.
Francesco
Veneri
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