Il progetto Alexander Barner

Quando ho deciso di creare il sito del progetto Alexander Barner ho immaginato un enorme mosaico in cui le opere rappresentassero i tasselli, ogni singolo pezzo è proprietà del collezionista che ha acquisito l’opera.
Il sito è strutturato in modo da fornire al visitatore le indicazioni della persona che possiede l’opera, quindi permette il contatto diretto con il possessore, questo è fondamentale per il proseguimento del progetto al di fuori della gallery.
Immagino Alexander come un uomo-numero, chi di noi può dire di non esserlo, che vive nella società del consumismo sfrenato, del potere economico del Dio Denaro, dello stereotipo da inseguire ad ogni costo, del paradosso, della consuetudine e del qualunquismo.
Barner narra per immagini l’ideale di perfezione che solo la moderna chirurgia estetica può far credere di raggiungere, ma che agli occhi dell’artista risulta irraggiungibile tanto da deformare plasticamente-permanentemente le figure non più umane che “animano” le sue opere trafitte da bisturi e ricucite nella moderna catena di montaggio della sala operatoria.
Il pesce grande “capitalista” affrontato senza paura dal piccolo “ambizione” per raggiungere l’unico obiettivo che li rende immortali, come dire: "basta vendere l’anima", ma adesso si paga in contanti. In questo contesto la piramide rappresenta la scalata sociale, dove la freccia rossa rappresenta uno degli ingredienti con cui Barner realizza il suo racconto da perfetto cantore della società contemporanea, con lo stile che contraddistingue l’innocenza e la purezza dei bambini che ancora non sanno esprimersi a parole, ma che utilizzano un pennarello passato sul foglio di carta come Barner fa quando decide di comunicare senza utilizzare la parola, da qui la decisione di inviare solo mail molto stringate, neanche fossero righe di programma o un nuovo codice genetico modificabile a piacere, queste rappresentano l’unico linguaggio che l’uomo codice ha accettato di proferire.

Massimiliano Eddis

download